Il 14 settembre del 2015 avviene la prima rivelazione delle onde gravitazionali. L’essere umano si supera, aggiunge al senso della vista dei telescopi astronomici il senso “dell’udito” degli interferometri di onde gravitazionali.
L’uomo si è spinto oltre e la sua corsa verso la conoscenza dell’Universo continua, ascolta messaggi che portano sempre più lontano e sempre più indietro nel tempo. L’uomo prova ad ascoltare ciò che viene dal cuore dell’Universo, ascolta i suoi sospiri ed interpreta i suoi significati.
La visualizzazione dei propri obiettivi, la passione per il proprio lavoro, l’impegno e la tenacia sono alla base di un percorso di successo, che ci è stato raccontato il 18 luglio nell’auditorium di Palazzo Gallo dal professor Antonio Perreca dell’Università di Trento.
Antonio Perreca si definisce un ragazzo come tanti, padre da giovanissimo, diventato scienziato grazie al sacrificio, all’impegno ed alla perseveranza. Si laurea in Fisica alla Federico II di Napoli nel 2006. Lascia l’Italia subito dopo la laurea per il corso di dottorato in Fisica alla University of Birmingham, UK. Nel 2011 approda negli Stati Uniti, dove continua le sue attività di ricerca sulla rivelazione delle onde gravitazionali. Nel 2015 la scoperta: la prima onda gravitazionale è rivelata e l’essere umano acquisisce un nuovo modo per studiare l’Universo. Dopo la scoperta, Antonio ritorna a Trento come professore, da dove dirige il suo gruppo di ricerca e contribuisce insieme ai suoi colleghi a guardare con altri occhi l’Universo. Antonio ha raccontato con grande entusiasmo il percorso che ha portato ad un cambiamento epocale nello studio dell’Universo, spiegando in maniera chiara e semplice cosa sono le onde gravitazionali, come vengono rilevate, quali sfide tecnologiche sono state affrontate e quali sono i progetti per il futuro.